Brivio Martino
Martino Brivio nasce a Lissone (Monza e Brianza) nel 1958.
Il suo amore per il disegno e la pittura è precoce, benché egli non riesca subito ad avviarsi ad una carriera in campo artistico, dovendo optare per un'altra professione.
L'amore per l'arte, tuttavia, non accantonato, riemerge ben presto, e Brivio intraprende una formazione di tipo sostanzialmente autodidatta (per quanto frequenti libere accademie sotto la guida di maestri quali Meloni e Viviani) che lo porta a sviluppare uno stile di una certa originalità e vigoria. La sua arte si muove tra un apprezzamento della classicità e dell'impostazione accademica - apprese, per riflesso, con la frequentazione assidua di musei e mostre - da una parte e, dall'altra, una pulsione istintiva verso la frammentazione della figura e il suo sublimarsi.
Nel 2000 inizia una collaborazione con lo storico dell’arte prof.ssa Giulia Sillato, che lo porta ad esporre nelle Dimore Storiche più prestigiose d’Italia.
Da allora svolge un'intensa attività espositiva a livello nazionale con opere presso musei e collezioni private. Nel 2010 è annoverato tra gli esponenti del "Metaformismo" e la sua indagine artistica, in continuo dialogo con le avanguardie storiche del Novecento, si concentra sulle componenti formali, continuamente plasmate e ritrasformate a seconda del momento ispiratore.
L'evoluzione intrinseca nell'opera di Martino Brivio è quella verso un'astrazione che non si configura come mera sperimentazione d'avanguardia o pedissequo tentativo di distaccarsi dalla tradizione, quanto piuttosto come naturale moto dalla corporeità plastica e terrena verso l'anima trascendente, incorporea, impalpabile, frammentata.
Da qui la sensazione costante, osservando le sue opere - e le sue figure tipicamente non-finite, con cromie e tratti armonici vibranti - di essere a metà tra due mondi, tra il momento e l'infinitezza.